Fonte: controlacrisi.org | Autore: A. F.
La Ltf, società che si occupa della realizzazione della Tav Torino-Lione, ha annunciato la decisione di presentare una denuncia contro lo scrittore Erri De Luca, “colpevole” di aver preso una posizione in favore delle azioni di protesta contro il cantiere. “Quando si tratta della difesa della propria vita e dei propri figli – aveva detto l’ex esponente di Lotta Continua- qualunque forma di lotta è ammessa”. De Luca, dopo aver appreso la strana decisione della Ltf di denunciarlo, ribadisce la propria posizione: “Resto convinto che la Tav sia un’opera inutile e continuo a pensare che sia giusto sabotare quest’opera. Hanno detto che mi denunceranno? Mi sembra che siamo ancora alla fase delle chiacchiere: come impresa devono aver mandato avanti l’ufficio stampa prima ancora che quello legale…”.
Lo scrittore è da sempre un convinto sostenitore della protesta No Tav: “Lo sono da quando frequento la Valle di Susa e la sua comunità – dice – e questa denuncia non mi fa certo cambiare idea, sempre che arrivi, perché al momento io non ho ricevuto nulla”. Nessuna marcia indietro, anzi, l’annuncio del ritorno in Valsusa per sostenere la protesta: “Sarò lì il 5 ottobre, la lotta deve continuare”.
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, interviene sulla questione e dichiara la piena solidarietà con lo scrittore: “Dopo la criminalizzazione del movimento ora c’è anche la criminalizzazione di chi sostiene le ragioni dei No Tav! Come con il fascismo siamo tornati ai reati di opinione. Voglio esprimere tutta la mia solidarietà ad Erri De Luca, dopo la notizia secondo la quale LTF lo denuncerà. Erri de Luca ha espresso solo parole di buon senso ed è del tutto evidente che il tagliare le reti con le cesoie non ha nulla a che vedere con il terrorismo. In democrazia esiste il diritto alla resistenza e alla disobbedienza civile contro le decisioni ingiuste e la TAV è indubbiamente una decisione ingiusta, fatta in nome degli affari di pochi. Il movimento NO TAV esprime gli interessi generali del paese e il tentativo di trasformarlo in un problema di ordine pubblico, attuando una repressione insensata, è solo il segno della miopia e dell’arroganza di chi ha il potere ma non la ragione”.