Circoli PRC Mugello
I Circoli di Rifondazione Comunista del Mugello plaudono alla brillante azione popolare che ha obbligato la Città Metropolitana a prendere posizione sulle molteplici inadempienze della Ditta avviando la procedura di revoca dell’autorizzazione per la Centrale Termoelettrica di Petrona.
Si tratta certo di un importante passo avanti, a coronamento della determinata e incalzante mobilitazione che per un anno si è sviluppata coniugando la spinta del Comitato contro l’impianto a biomasse con l’azione dei partiti, dei gruppi politici e delle associazioni ambientaliste come Italia Nostra, che si sono battuti contro questo scempio, ma nello stesso tempo va evidenziata l’ambiguità della procedura di revoca adottata dalla Città Metropolitana che dà 30 gg. di tempo alla Ditta per presentare le proprie giustificazioni, ma non contesta l’inadempienza fondamentale, non avere iniziato i lavori entro 1 anno, che di per se’ comporta la decadenza immediata del permesso a costruire e quindi dell’autorizzazione stessa. Ritengono perciò necessario un chiarimento immediato sulla legittimità del procedimento adottato. Ritengono inoltre necessaria la sospensione dell’iter autorizzativo da parte del SUAP dell’impianto per la produzione del pellet, in quanto detto progetto è strutturalmente connesso e dipendente sotto il profilo energetico dalla attività della Centrale Termoelettrica. A tal fine i tre consiglieri di Rifondazione Bertini, Carpini e Masini hanno presentato una mozione urgente nell’ultimo Consiglio dell’Unione dei Comuni del 30 dicembre perché venisse chiesta proprio dall’Unione la sospensione della Conferenza dei servizi per l’autorizzazione dell’impianto pellet finché non fosse definito l’esito della procedura di revoca, mozione che non è stata fatta passare così come presentata, ma che comunque impegnerà l’Unione ad una richiesta di informazioni sulle intenzioni della Conferenza dei Servizi.
Numerose sono state in un anno le iniziative di lotta portate avanti dai cittadini con il Comitato contro la centrale, nonché quelle politiche in Consiglio del Comune di Scarperia e San Piero e Umcm volte a contrastare la costruzione della centrale stessa, ma quelle avvenute negli ultimi giorni potranno essere determinanti .
I circoli del Partito della Rifondazione Comunista del Mugello hanno da sempre espresso contrarietà alla realizzazione di questo impianto. A nostro avviso le politiche energetiche dovrebbero puntare a risorse rinnovabili che non compromettano l’ambiente e non siano nocive per la salute dei cittadini. Su questo aspetto la folta coltre di nebbia che nelle ultime settimane ha coperto il Mugello, mentre in tutta Italia scattava l’allarme per l’inquinamento atmosferico e in particolare per le polveri sottili dovute al traffico automobilistico e al crescente ricorso alla combustione di legna e pellet per il riscaldamento domestico a partire dalla crisi economica del 2008, ha esemplificato in maniera esemplare l’elevato rischio smog della nostra vallata e il disastro che si potrebbe determinare con una centrale a bruciare enormi quantità di legna tutto l’anno; senza contare l’inquinamento correlato (camion a portare legna, ceneri e pellet per Km e Km) tutto per soddisfare un interesse economico privato. Contemporaneamente a livello mondiale lo svolgimento della 21° conferenza sul clima, al di là dei deludenti risultati in termini di provvedimenti concreti, mostrava tutta la drammaticità degli effetti delle emissioni in atmosfera per la sopravvivenza stessa del pianeta.
Riflettiamo anche sulle possibili conseguenze in caso si superasse il livello consentito (consentito non vuol dire affatto innocuo) di concentrazioni di polveri sottili una volta in attività la centrale. Verrebbe spenta o verrebbero chiesti ai cittadini dei sacrifici per ridurre le emissioni, come ad esempio non bruciare legna o pellet?
Riflettiamo sulla manutenzione dei nostri boschi, che ci era stata sbandierata, visto che quello che sarebbe il maggior fornitore di biomasse risulta ad oggi distante 120 km dal nostro territorio.
Da parte nostra, per concludere, riteniamo che ci siano solo danni e nessun beneficio per il nostro territorio e che la centrale quindi non debba essere fatta; cosa ne pensano però coloro che fino ad oggi l’hanno sostenuta? Cosa ne pensa l’Amministrazione di Borgo San Lorenzo? Cosa aspetta l’assessore all’ambiente Recati del comune di San Piero e Scarperia a dimettersi (come presto gli chiederemo ufficialmente unitamente alle altre opposizioni)?
Riflettiamo su cosa prevalga per noi: il bene comune o l’interesse privato?
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