Masini Claudia, Gruppo consiliare L’Altra Borgo – Rifondazione Comunista
Siamo soliti intendere la politica come la possibilità di tradurre idee e proposte in fatti tangibili e utili dalle persone. Per questo in questi mesi abbiamo cercato di fare una politica in consiglio comunale che fosse in linea con il programma presentato alle scorse elezioni comunali.
L’interrogazione dello scorso dicembre, relativa alla pista di pattinaggio sul ghiaccio che sarebbe dovuta essere realizzata nel parcheggio antistante al Centro Piscine Mugello, si colloca proprio in questa nostra logica.
Chiedevamo di avere informazioni sulle modalità di organizzazione e di gestione della pista. L’installazione della pista era stata infatti decisa e portata avanti senza coinvolgere né il consiglio comunale né la commissione consiliare competente, cosa che, seppur formalmente consentita, ci è apparsa fin da subito inopportuna.
Quando si tratta di iniziative promosse e realizzate dall’amministrazione comunale o da società partecipate pensiamo che debbano essere fornite tutte le informazioni richieste affinché si agisca con la massima trasparenza.
Nella nostra interrogazione chiedevamo se e quali fossero le spese sostenute dal comune e dalla Vivi Lo Sport, gestore della piscina, e quali accordi fossero stati presi fra i due soggetti. Inoltre chiedevamo di visionare la documentazione e le autorizzazioni necessarie all’installazione della pista.
Nella risposta ricevuta dalla giunta si legge “…l’allestimento della pista di pattinaggio sarebbe stato effettuato da una società, la Vivi Lo Sport avrebbe fornito solo un supporto solo un supporto logistico non traendo alcun beneficio beneficio economico da tale iniziativa e non assumendosi quindi alcun rischio di natura imprenditoriale. ” (cliccando qui trovate il testo completo della risposta)
Bene, ad oggi non è dato sapere quale sarebbe il nome di questa società, di che entità e tipo sarebbe stato il supporto logistico che la Vivi lo Sport avrebbe dovuto fornire.
La pista poi, come si sa, non è stata realizzata, come scritto nella risposta alla nostra interrogazione, per “motivi di salute” di colui che avrebbe dovuto essere l’esecutore materiale della realizzazione per conto di questa fantomatica società terza.
Ci è stato detto che tutte le spese sostenute sono state assunte dall’impresa appaltatrice (il soggetto terzo non ben identificato), senza però dirci a quanto ammontino e in quanto tempo sarebbero state liquidate.
Il Comune però ha patrocinato l’iniziativa fornendo personale per il montaggio e lo smontaggio della tensostruttura che avrebbe coperto la pista, attività stimabile in un valore di oltre 7000 euro. Comprendiamo che il noleggio della struttura non possa essere considerato una vera e propria spesa per il Comune, ma gli operai impegnati nelle operazioni per l’allestimento della tensostruttura, forse avremmo potuti impiegarli in altro modo.
Nell’epoca dell’austerity, dei tagli alla spesa pubblica o degli ultimatum alle società partecipate, che molti amministratori hanno fatto propri come vero cavallo di battaglia elettorale, si comprende perché il sindaco Omoboni e la sua giunta abbiano usato toni così vaghi, del tutto inappropriati e insufficienti, nel fornirci le risposte che chiedevamo.
Siamo convinti che in tempi come questi ci sia il dovere morale di rispondere in maniera esaustiva delle proprie scelte, e soprattutto quando queste si rivelino infruttuose o fallimentari. Aspettiamo ancora una risposta che faccia chiarezza, dal momento che l’istallazione della pista, a quanto dicono, è stata solo rimandata all’anno prossimo.
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