Tatiana Bertini, gruppo consiliare LiberaMente a Sinistra
Come gruppo LiberaMente a Sinistra, intendiamo sottolineare la nostra contrarietà a quanto deliberato nel Consiglio comunale del 19 12 2016, ovvero la proposta fatta, dal gruppo di Centrosinistra per Scarperia e San Piero e dal gruppo ListaCivica Idea 2.0, di indicare come indirizzo politico al Lode Fiorentino, la revisione della durata delle assegnazioni degli alloggi ERP, di soli 5 anni, rinnovabili per altri cinque in caso di particolari situazioni.
Si è presa questa decisione contravvenendo anche al decreto del 22 aprile del 2008 del Ministero delle Infrastrutture, che così definisce l’alloggio sociale: E’ definito “alloggio sociale” l’unita’ immobiliare adibita ad uso residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. L’alloggio sociale si configura come elemento essenziale del sistema di edilizia residenziale sociale costituito dall’insieme dei servizi abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie.
Tale decreto, non auspica una guerra tra poveri, o un aiuto limitato alle sole situazioni di emergenza, ma un sostegno concreto alle famiglie con reddito medio/basso, affinché possano avere un minimo di certezze, come quella del diritto alla casa, atte a dare a tutti i componenti il nucleo familiarela possibilità di autodeterminarsi nel sistema sociale
Troviamo strano che il comune di Scarperia e San Piero si faccia promotore di azioni che vanno nella direzione della perdita di un altro pezzo di stato sociale, quello del diritto alla casa.
La nuova legge Regionale per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, oltretutto, già prevede la possibilità di assegnazioni in modalità temporanea, fino al 35% degli alloggi stessi, per situazioni di emergenza, come ad esempio in caso di sfratto esecutivo non prorogabile, con un uso autorizzato per 3 anni, rinnovabili solo in caso di documentata permanenza delle situazioni che ne hanno determinato la sistemazione provvisoria, fino ad un massimo di altri 3.
Ricordiamo poi che ci sono requisiti essenziali sia per entrare in case di ERP, sia per mantenerne il diritto di assegnazione, per cui non si capisce come mai il Comune di Scarperia e San Piero, in un momento in cui i cittadini non hanno più certezze, abbia deciso di considerare superflui l’avere o meno questi requisiti, come ad esempio il già richiesto tetto massimo di reddito ISEE del nucleo familiare…non ha forse la volontà di fare i dovuti controlli e per questo ha deciso di tagliare un pezzo di stato sociale?
Perché il comune di Scarperia e San Piero vuol essere complice della perdita di un altro pezzo di stato sociale, quello del diritto alla casa, in un periodo storico dove i cittadini hanno sempre meno certezze, come quella del lavoro sempre più precario non solo per contratti con agenzie interinali, voucher, contratti a progetto o a chiamata, ma anche nella vecchia formulazione del tempo indeterminato?
Questa scelta poi, risulterebbe controproducente anche a livello economico; agli inquilini di case di Erp infatti, viene chiesta la manutenzione ordinaria dell’immobile, e le famiglie che vi abitano con redditi anche medi, attraverso l’affitto calmierato, permettono introiti spendibili per manutenzioni e nuove costruzioni che difficilmente arriverebbero attraverso i canoni al minimo solo degli affitti sociali. Con sole assegnazioni temporanee poi, tutti i tipi di manutenzione, sia ordinarie che straordinarie, rimarrebbero in carico soltanto a Casa Spa.
Renzi, sindaco di Firenze, nel 2011 proclamava di voler adibire le vecchie caserme ad alloggi ERP… da poco l’Assessora Saccardi ha fatto approvare la nuova Legge regionale 41/2015; oggi il PD di Scarperia e San Piero cosa chiede? E dei 10 alloggi ERP di Tagliaferro persi dall’allora comune di San Piero a Sieve, per i quali era già stato assegnato l’importo per la costruzione, non vogliamo più parlare? Quale realtà sociale vuole tutelare il PD locale?
Il nostro comune è davvero contro tendenza: Scarperia e San Piero chiede la diminuzione dello stato sociale in materia di diritto alla casa, il Comune di Firenze lo amplia attraverso un bando per un canone agevolato per chi guadagna troppo poco per affittare ai prezzi di mercato, ma troppo per poter chiedere una casa popolare.
Se nel territorio esiste un fabbisogno aumentato di alloggi sociali, iniziamo a reinvestire tutte le entrate di Casa spa degli affitti calmierati e delle vendite di alloggi in manutenzioni e nuove costruzioni di ERP, invece di determinare utili per i comuni che poi vengono adibiti ad altro, e forse, la necessità di fare proposte così restrittive su questa parte di stato sociale, non sarà più sentita.
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