Ci sono Partiti che fanno “un po’ di burlesque” nelle stanze del potere, fregandosene della crisi e del lavoro di milioni di Italiani. Ci sono Partiti i cui iscritti quel lavoro l’hanno perso o sono in cassa integrazione, e proprio per questo decidono di scendere in piazza, per ricordare a qualcuno che avere un posto fisso e sicuro non è che sia poi così monotono, e per ricordare a certi altri Movimenti che parlare di Lavoro nel proprio programma non è che faccia proprio schifo schifo.
Ci sono Partiti che con i soldi pubblici finanziano attività imprenditoriali in Tanzania, comprano diamanti per le loro belle e lauree per i propri iscritti. Ci sono poi Partiti i cui iscritti si frugano nelle tasche per pagarsi il pullmann che li porterà a Roma, dove incontreranno altre persone che vogliono dire che i Partiti non sono tutti uguali come qualcuno si ostina a sostenere! 40000 persone. 40000 lavoratori, studenti, pensionati e disoccupati. 40000 compagni che incuranti del caldo estivo hanno sfilato lo scorso 12 Maggio per le vie romane, sfiorando con altrettante bandiere rosse le mura del Colosseo, per proporre un modello di società diversa. Un modello d’Italia in cui il lavoro delle persone venga tutelato e non venga fatto il possibile per smantellare ogni sicurezza. Un modello d’Italia in cui tutti contribuiscano a sanare la crisi in proporzione alle proprie possibilità, specialmente chi questa crisi l’ha creata, e non solo le solite persone.
“La giornata è bellissima, era da tempo che non vedevamo una manifestazione così partecipata” dice Oliviero Diliberto al mio fianco. Lo penso anch’io, e pensare che le televisioni ci danno sempre costantemente sotto il 2%. Chissà se c’è il Compagno Valerio Merletta che a Pelagonia (Catania) con Rifondazione ha preso il 74% dei voti in coalizione con Italia dei Valori. “Siamo qua perché vogliamo che questo Governo vada a casa” continua Paolo Ferrero. Penso anche questo, onestamente non accetto che un Governo che nessuno ha votato continui a portare avanti politiche che mettono sempre più in crisi il nostro Paese. Non capisco perché mio babbo, ferroviere in pensione, debba pagare l’IMU sull’unica casa che ha, mentre le Fondazioni Bancarie no. Già… queste sono considerate “Enti Benfici”.
Dal Palco della manifestazione parlano in tanti. Parlano la Compagna Portoghese Ines Zuber del Partido Comunista Portugues, il Compagno Vassili Primikiris di Syriza (Grecia), Pierre Laurent del Front de Gauche Francese, e poi Oliviero Diliberto, Paolo Ferrero, Cesare Salvi. Tutti interventi condivisibili. Quasi tutti. Non viene risparmiato qualche fischio per Salvi quando si parla di convergenza con il Movimento 5 Stelle. Condivido anche quei fischi. Il primo argomento di chi fa politica, anche se un modello di politica “nuovo e alternativo”, dev’essere obbligatoriamente il lavoro, è questo che fa vivere le persone, e non la copertura di Internet in tutt’Italia. Su singole battaglie, molte delle quali più che condivisibili, ci può essere anche convergenza, come d’altra parte c’è già stata durante la battaglia referendaria del Comitato Acqua Pubblica. Oltre ai fischi tanti applausi, come quando il Segretario Ferrero porge al PD la seguente domanda “Come giustificano i signori del PD che nel 2003 erano in Piazza accanto alla CGIL, a Rifondazione e agli altri Partiti per difendere l’articolo 18, il fatto che oggi stanno piegando la testa al volere del Signor Monti, il quale sta cercando in tutti i modi di abbattere l’unica tutela che hanno milioni di Italiani nel mondo del lavoro?”
Questi sono i Partiti di Governo. Poi c’è Rifondazione Comunista, per la quale il Circolo Antonio Gramsci di Barberino è stato fiero di aprire il corteo di Roma.