Lorenzo Verdi e Andrea Calò, consigileri PRC Provincia di Firenze
La direzione dell’outlet di Barberino diserta per la quata volta il tavolo istituzionale di confronto tra le parti sociali sulle liberalizzazioni degli orari di commercio nella grande distribuzione e sulle condizioni di lavoro, diritti e tipologie contrattuali. Un comportamento grave e arrogante che dimostra il basso profilo di responsabilità sociale e una modalità irrispettosa sul piano delle relazioni tra le parti con le istituzioni e le OO.SS. Rifondazione Comunista denuncia l’irresponsabile atteggiamento della direzione e, nel valutare positivamente la proposta di coinvolgere la Regione sulla questione, chiede che il nuovo percorso preveda il pieno coinvolgimento dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali.
Di seguito pubblichiamo il testo della domanda di attualità presentata al Consiglio Provinciale.
Per la quarta volta il Tavolo di Concertazione, convocato dal Sindaco di Barberino, per affrontare le problematiche del Designer Outlet di Barberino, viene disertato dalla direzione dell’outlet con una lettera inviata dalla direttrice dell’Outlet, …“con la quale veniva ufficialmente comunicata non solo l’assenza alla riunione, ma anche la non disponibilità ad affrontare, in quel contesto, le questioni in discussione.”…
Il tavolo di confronto tra le parti sociali sulle questioni e sulla vertenza relativa alle liberalizzazioni degli orari di commercio e sulle condizioni di lavoro, sui diritti e tipologie contrattuali. era stato riconvocato dopo che anche il precedente incontro era stato disertato dalla direzione del centro commerciale.
Permane quindi e si conferma una palese violazione delle relazioni sindacali da parte della proprietà e della direzione aziendale dell’outlet di Barberino, un atteggiamento che si è palesato nel corso degli anni a partire dal mancato rispetto degli accordi sottoscritti dalle parti nel 2005 e poi nel 2008 e che viene confermato con arroganza e in barba alle regole minime di comportamento socialmente responsabile. Atteggiamento che conferma il basso profilo di responsabilità sociale e una modalità irrispettosa sul piano delle relazioni tra le parti con le istituzioni e le OO.SS..
Preso atto di ciò il Sindaco e il Comune di Barberino, i quali, come riporta un comunicato, «esprimono la propria profonda preoccupazione per questo atteggiamento, incomprensibile sotto tanti punti di vista e che apre scenari di conflittualità»
Rifondazione Comunista esprime e conferma la propria contrarietà e amarezza per un tale atteggiamento padronale e e si associa nel prendere atto della situazione, alle dichiarazioni del Sindaco di Barberino che sospende i lavori del Tavolo in sede comunale e accoglie positivamente la proposta della Provincia di Firenze di richiedere alla Regione di convocare la Direzione dell’Outlet ad un incontro Istituzionale congiunto con la Regione stessa, la Provincia e il Comune di Barberino, un incontro al quale, dal nostro punto di vista, dovranno partecipare anche lavoratori e rappresentanze sindacali.
Ciò premesso gli scriventi Consiglieri provinciali del Gruppo di Rifondazione Comunista, nell’esprimere piena solidarietà ai lavoratori dell’outlet di Barberino e piena condivisione delle rivendicazioni avanzate dai lavoratori e dalle OO.SS, nel denunciare l’atteggiamento irresponsabile e inaccettabile tenuto dalla direzione del centro commerciale disertando per la quarta volta in maniera inaccettabile il tavolo Istituzionale convocato dal Sindaco di Barberino di Mugello, nel ribadire il loro impegno contro la liberalizzazione degli orari di apertura e la conseguente violazione dei diritti ai tempi di vita per i lavoratori, chiedono al Presidente della Giunta Provinciale e all’Assessore Competente:
- di riferire sulla situazione in atto e sulla proposta avanzata dalla Provincia di Firenze stessa per svolgimento di un tavolo regionale alla presenza delle altre Istituzioni coinvolte e se non si ritenga doveroso il pieno coinvolgimento dei lavoratori allo stesso;
- se l’assenza della direzione OUTLET dal tavolo indetto dal Comune non sia da considerarsi un atto provocatorio e irresponsabile nei confronti delle Istituzioni e dei diritti dei lavoratori; quale sia il giudizio di questa Amministrazione riguardo all’atteggiamento assunto dalla direzione del centro commerciale;
- quali iniziative si intenderanno adottare per richiamare e impegnare la direzione stessa su un profilo di maggiore responsabilità sociale e disponibilità al confronto non prescindendo in alcun modo al rispetto delle relazioni sindacali, degli accordi pregressi, dei diritti e dei contratti.
Con la presente chiediamo altresì che sulla vicenda venga pienamente coinvolto anche il Consiglio Provinciale attraverso la convocazione della Commissione Lavoro per un approfondimento che coinvolga tutte le parti in causa.