Enrcio Carpini e Marco de Mattia, Consiglieri PRC Barberino di Mugello
I lavori sono finiti, ma i rifiuti ci sono ancora e quel che avanza dei prodotti chimici è abbandonato alle intemperie in riva al fiume; è questa la situazione che ci siamo trovati davanti quando dei cittadini ci hanno contattato, allarmati dalla vista di fusti e bidoni accatastati a terra in un cantiere a nord di Barberino. L’ARPAT e la Provincia sono già state informate e si spera abbiano sventato lo sversamento dei prodotti (resine, catalizzatori e vernici) nel vicino torrente Stura e quindi nel lago di Bilancino; ma la domanda sorge spontanea: se succede questo nel cantiere più in vista, a poche decine di metri da diverse abitazioni, cosa può succedere nel cuore dell’Appennino che pullula di lavorazioni di vario genere? Rifondazione Comunista e tutti i cittadini di Barberino esigono il rispetto del loro territorio da parte di chi è responsabile dei cantieri, più attenzione da parte degli enti a partire dal Comune, e chiedono subito un controllo straordinario da parte degli organi competenti.
Qua di seguito pubblichiamo il testo dell’interrogazione presentata dai consiglieri PRC nel Consiglio Comunale di Barberino:
Interrogazione del consiglio comunale di Barberino di Mugello avente per oggetto: “Deposito incontrollato di prodotti pericolosi nell’area di cantiere in località La Ruzza – Acquatesa”
I sottoscritti Consiglieri
Preso atto, come da segnalazione di alcuni cittadini barberinesi e da rapida verifica sul posto eseguita in data odierna che:
- L’area adibita a cantiere per la realizzazione della Variante di Valico posta in località Acquatesa risulta sostanzialmente accessibile in quanto priva di tratti di recinzione agli accessi e lungo il fronte sulla viabilità pubblica;
- All’interno dell’area, oltre ad un enorme quantitativo di terre, rocce e materiali inerti da demolizione, sono presenti, posti in luogo visibile dalla viabilità pubblica, fusti metallici e taniche in plastica di varie dimensioni contenenti prodotti chimici contrassegnati da etichette che li classificano tra l’altro “Xn nocivo, “F infiammabile” e “Xi irritante”, in sostanza quindi sicuramente pericolosi per la salute e nocivi per l’ambiente;
- Tali contenitori colmi dei suddetti prodotti si presentano poggiati a terra su pancali in legno, privi di qualsiasi copertura e sottoposti ad azione di dilavamento delle acque meteoriche, nonché con rotture ed evidenti fuoriuscite di sostanze, che testimoniano come siano sul posto ormai da tempo
Ritenuto che lo stato di totale abbandono dei suddetti prodotti pericolosi possa portare, qualora non l’abbia già fatto, all’inquinamento sia del suolo che del vicino torrente Stura;
Considerato che lo stato di pericolo sopra descritto ha reso necessario inviare copia della presente alla Provincia di Firenze e all’ARPAT, quali organi competenti a verificare situazioni di pericolo ambientale;
Chiedono di conoscere:
- Se in qualsiasi modo l’Amministrazione fosse a conoscenza dello stato d’incuria in cui versa tale area di cantiere, ivi compreso il citato abbandono di prodotti chimici pericolosi;
- Se l’Amministrazione abbia mai verificato analoghi episodi di incuria in altre aree di cantiere e nel caso quali azioni abbia intrapreso a riguardo;
- Come l’Amministrazione intenda operare, nell’immediato per risolvere il caso specifico, ed in futuro per prevenire analoghe situazioni di pericolo per la salute dei cittadini e per la tutela dell’ambiente.