PRC Mugello
I nostri saluti al congresso ANPI di Vicchio
Alle compagne e ai compagni dell’ANPI di Vicchio
In un quadro di crisi come quello attuale si assiste con non poca preoccupazione al ritorno sempre più frequente nei territori di manifestazioni promosse da associazioni o partiti d’ispirazione neo-fascista, che se ancora non rappresentano un pericolo dal punto di vista della consistenza numerica, per i linguaggi e le strategie usate s’insinuano nel corpo sociale devastato dalla crisi. Fanno riferimento a temi cari alla Lega Nord, con l’evidente proposito di occupare spazi lasciati liberi da questa (sicurezza, campagne contro i Rom, gli immigrati e lo ius soli), recuperano slogan contro gli omosessuali o contro l’aborto e l’autodeterminazione delle donne, o ripescano argomenti propri del fascismo “sociale” di Salò, mascherandosi anche all’interno delle lotte portate avanti dai lavoratori.
La strategia sottesa a questi linguaggi è da una parte quella di porsi come tutori della legalità e dell’ordine contro quello che viene definito il disordine sociale e morale del tempo presente, anche stimolando e solleticando le reazioni più “di pancia” delle persone, dall’altra paradossalmente quella di presentarsi come i nuovi “rivoluzionari”, con critiche e attacchi ad esempio ai meccanismi della finanza internazionale che peraltro non mettono mai in discussione il capitalismo che a questi meccanismi sottende.
Tutto ciò in un richiamo continuo a simboli, figure e “ideali” del passato regime che dovrebbero imporre interventi da parte delle autorità e delle istituzioni in applicazione delle leggi vigenti e invece ne incontrano spesso la benevola tolleranza. Nella consapevolezza del pericolo che soprattutto nel mondo giovanile, mai come oggi tanto povero di riferimenti ideali, questi tipi di linguaggi finiscano per fare breccia (come altrove in Europa – si veda il caso della Grecia – è già avvenuto), la vostra associazione come il nostro partito dovranno impegnare tutte le forze nel contrasto puntuale di questi fenomeni, sia attraverso una vigilanza costante nei territori, sia con interventi sul piano culturale diretti a promuovere i valori della Resistenza e della Costituzione e a denunciare ogni forma anche mascherata di fascismo.
Tutto quanto detto prima è quello che intendiamo per antifascismo, ma non possiamo però dimenticare che antifascismo assume anche un significato anticapitalista. Dal punto di vista storico sappiamo che i primi fascisti non furono frutto della casualità, ma furono persone stipendiate dalla borghesia per controllare e sorvegliare il suo patrimonio e per placare il fermento sociale dei primi movimenti contadini ed operai. Non possiamo quindi escludere che l’antifascismo sia per noi, l’occasione per contrastare nettamente tutte quelle forme di oppressione e sfruttamento dell’umo sull’uomo.
È quindi di fondamentale importanza l’attività della vostra associazione che ha la necessità di muoversi facendo una opportuna ricostruzione storica, poiché una storia che si dimentica è una storia che si ripete ma soprattutto facendo dell’antifascismo militante, il motore di un certo fermento sociale che può essere da guida per un mondo più dignitoso, libero e solidale per tutti.