E’ COME L’ANNO SCORSO

PRC Barberino di Mugello 3 luglio 2012 0
E’ COME L’ANNO SCORSO

L’anno scorso di questi tempi proprio su queste pagine scrivevamo di “spese superflue”, di “incapacità nel contenimento delle spese” e di “trasferimento sulle spalle dei cittadini del costo dei tagli Governativi”, nel motivare il nostro voto inutilmente contrario al bilancio preventivo 2011, approvato nel Consiglio Comunale del 31/03/2011 dal Sindaco Zanieri e dalla maggioranza che lo sostiene. A distanza di un anno dobbiamo purtroppo iniziare facendo autocritica perché neppure noi, che pure l’avevamo contrastato nel merito, avremmo mai pensato che tale bilancio portasse a risultati così disastrosi. Infatti, nonostante i tanti e gravosi aumenti subiti dai Barberinesi nel 2011, con la tassa sui rifiuti (TARSU) aumentata di circa il 25% e con i servizi a domanda individuale. (asilo nido – trasporto scolastico – mensa scolastica) aumentati tra il 15 ed il 30%, il bilancio consuntivo 2011 si chiude con un pesante disavanzo di oltre 700.000 euro. Le motivazioni di tale disavanzo, come fornite dalla Giunta e sostenute dalla maggioranza in Consiglio Comunale, vertono sostanzialmente sugli effetti della delibera della Corte dei Conti 18/2012/VSG del 14/02/2012, con la quale è stato chiesto al Comune di predisporre nel termine di 6 mesi alcune misure correttive tra cui “…la radiazione dalla contabilità di tutte le partite attive di dubbia esigibilità, insussistenti o inesigibili…”. Secondo la Corte dei Conti dunque il Comune di Barberino ha un problema relativo alla gestione dei cosiddetti residui attivi (cioè dei crediti maturati negli anni precedenti ma non ancora riscossi) che in presenza di una scarsa capacità di riscossione hanno maturato un grado di vetustà (circa 2.800.000 euro di residui attivi derivano da esercizi antecedenti al 2006) tale da metterne in dubbio l’esigibilità (oggettivamente, se per anni non sei riuscito ad incassare come puoi esserne ancora certo?) e che comunque, essendo ovviamente posti a copertura di spese, comportano il ricorso strutturale ad anticipazioni di cassa evidentemente onerose. All’esito delle verifiche svolte dagli uffici comunali e radiati i crediti “insussistenti o inesigibili”, il bilancio 2011 si è chiuso quindi con un disavanzo di oltre 700.000 euro, che a norma dell’art.193 del T.U. Enti Locali dovrà essere ripianato nell’anno in corso e nei due successivi salvo addentrarsi nelle procedure di scioglimento del Consiglio Comunale. Non ci interessa al momento analizzare le responsabilità circa la situazione finanziaria che si è determinata, certi che ognuno potrà formarsi una propria opinione; è comunque oggettivo che la cattiva gestione dei residui ha profonde radici nelle precedenti amministrazioni, essendo presenti crediti risalenti persino al 1999; è altresì oggettivo che tale cattiva gestione è proseguita con l’amministrazione Zanieri, nei cui bilanci tali vecchi crediti sono stati tranquillamente mantenuti fino all’intervento della Corte dei Conti; è infine oggettivo che il gruppo PRC non ha mai condiviso nel merito le scelte della attuale e delle precedenti amministrazioni in materia di bilancio, fornendo puntuali  motivazioni in occasione di ogni voto contrario. Ci interessa invece capire se l’amministrazione Zanieri ha idea di come cavarsi da questo brutto impaccio, considerato che alle note difficoltà derivanti dai sempre minori trasferimenti statali dovrà aggiungersi nei prossimi anni l’obbligo di reperire in bilancio i fondi necessari a ripianare il disavanzo 2011. Preliminarmente, come andiamo inutilmente dicendo da tempo, non ci sembra assolutamente un buon inizio non avere ancora approvato il bilancio preventivo 2012; ne consegue infatti che gli uffici lavorano sulla base di fondi calcolati in dodicesimi del bilancio 2011, che però ha registrato un tale disavanzo da renderlo assolutamente inadeguato; logica vor-rebbe invece che proprio in tempi di vacche magre si anticipino al massimo le previsioni di bilancio, per avere la possibilità di scegliere dove e come intervenire, per governare insomma la scarsità di risorse anziché subirla passivamente, ammesso ovviamente di averne la capacità. Ancora preliminarmente, come andiamo inutilmente dicendo da tempo il bilancio 2011 presentava almeno altre due criticità che al momento non sono ovviamente conteggiate nel disavanzo accertato; la prima è legata alla vicenda del PEEP COMPARTO CAPOLUOGO LOCA-LITA’ IL PIANO ed al relativo recupero indennità di esproprio da privati, con una previsione di entrata di circa 242.500 euro che ancora non sono stati riscossi (splendido esempio di residuo attivo); la seconda è legata alla CASSA DI ESPANSIONE SUL FOSSO DI TERZALLA, ed al relativo onere a carico dell’ammi-nistrazione di mettere a dis-posizione i terreni espropriandoli; a nostro modesto parere le modalità con le quali sono state condotte e si stanno ancora conducendo tali vicende, espongono pesantemente l’am-ministrazione al rischio di sovrastimare le possibili entrate dal Peep e viceversa di sot-tostimare le uscite per la cassa di espansione; ovviamente ci auguriamo di essere in errore, perché diversamente l’attuale disavanzo sarebbe rapidamente destinato a tramutarsi in un completo dissesto finanziario. Venendo al dunque e con tutte le incertezze del caso stante la mancanza del bilancio 2012, ci sembra di aver capito in Consiglio Comunale che l’amministrazione cercherà di ripianare il deficit a mezzo entrate straordinarie, costituite dall’alienazione di un appartamento in Galliano e dalla vendita del diritto di proprietà sui lotti già edificati delle aree PIP di Visano e Lora. Prescindendo dal fatto che utilizzare somme ascrivibili a conto capitale per ripianare debiti derivanti da parte corrente, senza intervenire sui motivi che li hanno causati, è sempre sinonimo di pessima amministrazione; il problema è che purtroppo tali idee non hanno nemmeno il pregio dell’originalità, trattandosi infatti di previsioni già inserite dall’amministrazione Zanieri nel bilancio 2010 e 2011 e che non si sono realizzate per motivi abbastanza evidenti. Circa l’appartamento di Galliano si tratterebbe di alienare un im-mobile che oltre a non essere libero, in quanto regolarmente affittato ancora per alcuni anni, risulterebbe anche tutelato da notifica della  Sovrintendenza; non serve dunque un genio per capire perché l’appartamento non sia stato ancora venduto e soprattutto perché tale operazione rimanga difficilmente realizzabile. Circa le aree PIP di Visano e Lora si tratterebbe invece di alienare il diritto di proprietà dei terreni su cui, in diritto di superficie, imprese industriali o artigiane hanno già stato edificato un loro immobile produttivo; stabilito però che ci troviamo nel bel mezzo di una recessione, dove proprio le imprese industriali o artigiane trovano immense difficoltà ad accedere al credito, quanti imprenditori sceglieranno di investire in un diritto di proprietà che, di fatto, niente aggiunge alla capacità produttiva della loro azienda? Anche in questo caso non è dunque difficile capire la difficoltà dell’operazione e soprattutto la necessità di verificarne i risultati, che potrebbero rivelarsi di gran lunga inferiori alle previsioni. Dunque la nostra valutazione, speriamo errata, è che con tali operazioni si potrà fare ben poca strada; viceversa, stante la manifesta incapacità dell’amministrazione di contenere le spese, tenete d’occhio le tariffe e le aliquote dell’IMU perché ne vedremo delle belle. In mezzo alla burrasca nello scafo si è aperta una falla e chi tiene il  timone non ha idea di come evitare gli scogli; sarà mica l’ora di buttarlo a mare?.

 

Alessandro Peschi

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