Enrico Carpini, Capogruppo PRC – Barberino di Mugello
Grave cedimento della Giunta di centrosinistra di Barberino sul parco eolico in progetto sul Monte Gazzarro, a due passi dalla Futa. Dopo un primo parere negativo espresso nel 2012, l’Amministrazione Barberinese ha dato il via libera all’intervento, in attesa del pronunciamento della Regione Toscana sulla valutazione di impatto ambientale.
Il progetto, osteggiato da numerosi comitati e cittadini sia toscani che emiliani, oltre che da Italia Nostra e dai responsabili del Cimitero Militare Germanico della Futa, prevede la posa sul crinale di 6 aerogeneratori dell’altezza ciascuno di 95 metri, per movimentare i quali sarà necessario costruire una strada a partire dalla località L’Apparita sulla SR 65 (con tutti i problemi di viabilità connessi) sulla quale transiteranno autoarticolati di più di 32 m di lunghezza. L’area in questione, tra le più incontaminate del Mugello, impareggiabile punto di osservazione ad oltre 1100 m di altitudine, è attraversata solo dai frequentatissimi sentieri CAI, tra i quali il famosissimo “00” e la cosiddetta “Via degli Dei”, nonché dalle principali rotte migratorie di uccelli di ogni genere.
Stupisce insomma che l’Amministrazione di Barberino, nonostante il parere negativo ribadito anche dalla commissione per il paesaggio, abbia cambiato idea così in fretta, adducendo in Consiglio Comunale ad inesistenti ridimensionamenti del progetto ed agevolando di fatto il percorso dell’ennesima grande opera sul nostro territorio. Sappiamo tutti, infatti, che quando le opere partono poi è impossibile per le amministrazioni locali controllarle: lo si è visto con le indagini per illeciti collegati alla realizzazione della Terza Corsia, alla Variante di Valico, ed ancor prima alla TAV, per la quale solo qualche giorno fa la Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni in Appello per i reati di illecito smaltimento di terre, traffico di rifiuti e danni ai corsi d’acqua ed al territorio.
Ed infine, non si venga a dire che questo è il prezzo da pagare per lo sviluppo delle rinnovabili; come circolo di Rifondazione Comunista e gruppo consiliare di Barberino ci siamo sempre distinti nei fatti per la difesa del territorio ed allo stesso tempo per lo sviluppo delle energie alternative. Il punto che ci sta più a cuore è il concetto dell’energia come bene comune: questi grandi progetti sono presentati sempre da soggetti privati che individuano un’area e si propongono agli enti per la loro realizzazione. Perché non invertire tale processo decisionale? Perché l’iniziativa viene lasciata in mani altrui (come è successo anche per la centrale idroelettrica di Bilancino, gestita da Publiacqua) e non è la Regione a far suoi tali investimenti, in modo che siano i cittadini a trarne vantaggio e non le multinazionali che ruotano intorno a questi grossi affari? A partire dal risparmio energetico, per arrivare ad impianti eolici, fotovoltaici e a biomasse di piccole e medie dimensioni, sarebbero moltissimi i campi in cui investire per ridurre la dipendenza della nostra società dai combustibili fossili, preservando allo stesso tempo la tanto sbandierata, ma alla quale evidentemente si crede poco, vocazione naturalistica e culturale del Mugello. Speriamo che, come già dimostrato in altre occasioni, sia di questo avviso anche la Regione Toscana.