Claudia Masini, consigliere comunale PRC Comune di Borgo San Lorenzo
Il territorio ed il patrimonio storico del mugello non possono essere svenduti! Per l’ex ospedale di Luco di Mugello occorre una soluzione rispettosa degli interessi del territorio, della popolazione e dei valori storici della struttura.
Il 29 marzo 2011 nell’incontro pubblico a Luco – con grande concorso di popolazione –, fu annunciata la rinuncia all’idea del mantenimento di una struttura pubblica, rendendo nota nella stessa occasione la proposta della pubblicazione della richiesta di una manifestazione d’interesse da parte di privati. In quell’occasione l’assessore regionale Nencini dichiarò che le manifestazioni di interesse arrivate erano 11, ma che nessuna di queste risultava adeguatamente affiancata da un progetto, e soprattutto nessuna di queste faceva riferimento a investimenti significativi.
Sempre Nencini ricordava i vincoli di destinazione dell’edificio e quindi la necessità di proposte che rimanessero all’interno di determinati settori: assistenza sociale, gastronomia e turismo, sempre con investimenti a carico dei privati. Per la tutela del patrimonio relativo all’ex Ospedale di Luco si costituì un comitato composto dai cittadini di Luco del Mugello, che da anni seguono la vicenda rivendicando un recupero dell’immobile e un suo utilizzo, in funzione delle esigenze della frazione, non polemizzando più sulla questione legata all’università, ma ripartendo appunto dagli impegni assunti nell’incontro del marzo 2011. Al comitato, che prese la denominazione di “Comitato Andrea del Sarto” fu prospettata una stima del valore immobiliare relativo alla ex lavanderia, alla ex camera mortuaria, nonché all’intera ala prospiciente la piazza di Luco, con eventuale capacità edificatoria di parte del terreno verso il cimitero.
Tutto questo per reperire le risorse necessarie per mantenere pubblico e ristrutturare il nucleo di pregio storico artistico. Al piano superiore inoltre erano previsti appartamenti tipo social-house per giovani coppie e/o anziani; al piano terra un foresteria e sale polivalenti
Tutti si dissero d’accordo e il sindaco prese impegno con un gruppo di tecnici di studiare un progetto di massima insieme a regione e provincia.
Questa era la strada condivisa con la popolazione, che da quel momento non ha più avuto notizie.
Alcuni rappresentanti del circolo PRC di Borgo San Lorenzo, tra cui la consigliera comunale Masini Claudia, prima del consiglio comunale dello scorso agosto, si sono confrontati con un rappresentante del comitato Andrea del Sarto. Questo incontro ha fatto emergere una congruenza su quanto rivendicato dal nostro circolo e il comitato, poichè una variante di destinazione del complesso immobiliare per realizzare una struttura turistica a 4/5 stelle, fosse, non solo privo di una reale rispondenza ad interesse pubblico, ma chiudesse la strada a ogni altro possibile progetto.
Inoltre nel contesto economico e sociale del Mugello, un resort di lusso non ci sembra la soluzione più adatta a valorizzare un territorio poichè la realizzazione di una struttura di lusso in piena crisi economica appare del tutto fuori contesto e rischia di diventare l’ennesimo specchietto per le allodole o un ulteriore progetto sulla carta, che non troverà mai una realizzazione effettiva a meno che non si decida di svendere o regalare a privati un patrimonio pubblico dall’immenso valore architettonico e artistico. Come del resto stiamo assistendo in maniera similare al castello di Cafaggiolo. Ci sembra quindi opportuno valorizzare le effettive risorse del nostro territorio, che negli ultimi anni ha subito processi di vera e propria mercificazione, come nel caso dell’alta velocità.
Le scelte compiute dalle amministrazioni mugellane hanno consentito una devastazione del territorio, in cambio di vantaggi più annunciati che reali, costituiti da minimi interventi compensativi: parcheggi, strade di collegamento e opere in contesti marginali.
La svendita di un patrimonio culturale rappresenta quindi una recidiva, rispetto alla quale non possiamo che esprimere tutto il nostro dissenso. Riteniamo che un’amministrazione realmente attenta agli interessi della proprio territorio e della cittadinanza, avrebbe il dovere di gestire la questione dell’ospedale di Luco in maniera ben diversa; non è questa una convinzione solo del PRC, ma una convinzione diffusa a tutti i livelli, ricordiamo le critiche mosse a suo tempo dal rettore dell’Università di Firenze, denunciando le grandi responsabilità, la reiterata reticenza e la totale mancanza di iniziativa del sindaco di Borgo San Lorenzo.
Sindaco che avrebbe dovuto essere in prima fila nel rivendicare il rispetto degli accordi, dei tempi di realizzazione degli interventi programmati e soprattutto degli impegni assunti con la popolazione di Luco, ma che al contrario ha lasciato che tutte queste promesse rimanessero lettera morta e decadessero determinando l’esito negativo della vicenda.
Per tutte questi considerazioni durante la seduta del consiglio dell’8/8/2013 il gruppo consiliare di Rifondazione si è astenuto, con l’augurio che ciò possa contribuire a mantenere aperta la strada per l’individuazione una soluzione positiva ed utile per gli interessi del nostro territorio e della popolazione. Manterremo in ogni caso una ferma vigilanza su tutta la vicenda affinché la questione non si riduca all’ennesima cessione di pezzi del patrimonio pubblico, senza un reale vantaggio per la comunità mugellana.