Il Comitato che si è costituito a San Piero a Sieve per riottenere l’assegnazione del finanziamento al 100% per la realizzazione di 10 alloggi di edilizia residenziale pubblica attraverso il recupero dell’ex suola materna di Tagliaferro- Campomigliaio a cui l’Amministrazione Comunale aveva precedentemente rinunciato con la motivazione (rivelatasi inconsistente e pretestuosa) di una necessità di vendere l’area per ricavarne liquidità per coprire un disavanzo di Bilancio, destinandola a residenze private, esprime soddisfazione per il successo dell’azione di contestazione svolta dai gruppi consiliari di opposizione e della mobilitazione della popolazione ed in particolare dei cittadini in graduatoria per l’assegnazione di case popolari contro tale assurda decisione, ed accoglie come un segnale positivo l’annuncio
del Sindaco di aver ufficialmente richiesto alla L.O.D.E. fiorentina e alla
Regione Toscana la riassegnazione del finanziamento già concesso a cui aveva in un primo momento rinunciato. Il Comitato esprime però la preoccupazione che tale passo possa non essere sufficiente per ottenere definitivamente la riassegnazione di tale finanziamento, ed annuncia che vigilerà passo dietro passo l’evolversi della vicenda e che non mollerà un istante fino al conseguimento dell’obiettivo di riottenere quel finanziamento attribuito alla cittadinanza di San Piero a Sieve sulla base di una tabella di parametri oggettivi da cui risalta l’emergenza di un forte disagio abitativo. Si tratta del riconoscimento di un diritto inalienabile dei cittadini in graduatoria per le case popolari e di tutta la cittadinanza, in quanto la dotazione di edilizia residenziale pubblica è patrimonio di tutta la comunità, patrimonio tanto più prezioso in questi tempi di crisi che vedranno inasprirsi sempre più il disagio per l’incapacità deglistrati deboli della popolazione a soddisfare i bisogni primari ( in primo luogo l’abitazione).
L’INTERVENTO DELLA CONSIGLIERA PRC ALESSANDRA ALLEVA AL CONVEGNO DEGLI ARCHITETTI DEL SETTORE URBANISTICO DEI COMUNI MUGELLANI