PULLMAN DA FIRENZE, sabato 31 marzo,
h 8.30 mercato ortofrutticolo di Novoli
Partenza da viale Guidoni.
Costo: prezzo intero 20 euro, prezzo ridotto 10 euro
PER PRENOTAZIONI: chiamare 3335454692, 055486838
INIZIATIVE SU www.facebook.com/NoDebitoToscana
E’ necessario alzare l’età pensionabile? “Lo chiedono i mercati”. Abolire il contratto nazionale? “Per essere competitivi sul mercato”. Un Governo di lacrime e sangue? “Per rassicurare i mercati”. Chiudere la fabbrica? “Inevitabile con questo mercato”. Migliaia di licenziamenti in Grecia? “Per restare sui mercati”. Realizzare un’opera dispendiosa e illogica come la Tav e tagliare le linee di trasporto pubblico locale? “Per collegare i mercati”. Bisogna modificare l’articolo 18 e rendere più facili i licenziamenti? “Per far crescere i mercati”.
La si guardi come si vuole, l’attuale fase politica mostra più che mai il volto di questo sistema: una vera e propria dittatura del mercato, dei grandi gruppi finanziari e imprenditoriali. Il Governo Monti ne è il distillato puro. Un Governo che risponde alle Banche, che garantisce la piena governabilità della crisi. E’ succeduto a Berlusconi, solo per garantire le politiche di destra che Berlusconi non era in grado di portare avanti. Un esempio per tutti: la Banca Centrale Europea (BCE) aveva chiesto nella sua famosa lettera di attaccare l’articolo 18, Monti l’ha accontentata. In una fase di crisi strutturale, questa dittatura dei mercati arriva a mettere in discussione anche le più timide forme democratiche. Che senso ha votare, tenere referendum, stipulare contratti se tutto viene deciso dai mercati? L’agibilità democratica, ad esempio, della Fiom e dei sindacati di base in Fiat è un “lusso” per i mercati.
Il Governo Monti si regge su una giustificazione politica e sociale: diminuire il debito pubblico. Ma nonostante sia definito “pubblico”, tale debito non è stato creato da noi, non siamo noi a possederlo, non siamo noi a doverlo pagare. Non solo perché è alimentato da spese inutili e dannose (grandi opere, spese militari…), ma anche perché è un meccanismo che si autoalimenta. Il “mercato del debito” è una via attraverso cui grandi gruppi finanziari possono garantirsi un costante afflusso di denaro, prestando soldi agli Stati e guadagnando sugli interessi. Una situazione ormai paradossale: gli Stati si indebitano sempre di più per sostenere la grande finanza ed evitarne il fallimento, la finanza a sua volta presta soldi agli Stati a tassi crescenti perché questi hanno aumentato eccessivamente i propri debiti e rischiano il fallimento. Un circolo vizioso che va interrotto. Le energie per farlo non mancano.
Costruiamo insieme un’alternativa politica che metta insieme la lotta della FIOM e dei sindacati di base contro il modello Marchionne, le centinaia di vertenze operaie radicali (Wagon Lits, Esselunga, Jabil…), la battaglia dei comitati per l’acqua pubblica, fino alla tenace lotta dei No Tav, per cacciare il Governo Monti! Costruiamo insieme un’alternativa politica che metta in campo i 5 punti definiti nell’APPELLO del Comitato NO Debito:
1) Non pagare il debito, colpire a fondo la speculazione finanziaria. 2) Drastico taglio alle spese militari e cessazione di ogni missione di guerra. 3) Giustizia e diritti per tutto il mondo del lavoro. 4) I Beni Comuni per un nuovo modello di sviluppo. 5) Una rivoluzione per la democrazia.
Il movimento NO DEBITO-DOBBIAMO FERMARLI ha convocato a Milano il 31 marzo, un corteo che partirà dalla Bocconi e finirà a Piazza Affari. Nessuna delle lotte in campo, sia quella contro Marchionne, sia quella contro la Tav, può sperare di vincere se non viene messo in discussione la logica del debito e lo stesso Governo Monti.