Enrico Carpini, Tatiana Bertini, Claudia Masini,
GRUPPI CONSILIARI RIFONDAZIONE COMUNISTA MUGELLO
Con l’approvazione nel comune di Scarperia e San Piero si è concluso in tutti i comuni l’iter per l’adozione del Piano Strutturale Intercomunale. Come consiglieri facenti parti del gruppo PRC Mugello in Unione dei Comuni abbiamo espresso, in molti casi in solitaria, un giudizio negativo su questo strumento. Un giudizio basato su un’analisi attenta e circostanziata di uno strumento dalla importante valenza sia nella sua parte di analisi, che in quella relativa alle previsioni urbanistiche. I vari studi eseguiti sul territorio, pur carenti di una ricostruzione nel merito di alcune questioni determinanti come la sofferenza dei corsi d’acqua impattati dalla TAV, si veda per tutti il caso del torrente Carza, rappresentano un utile strumento di studio ed individuano i caratteri principali del territorio meritevoli di salvaguardia. A questi giusti principi non si è però sempre dato seguito nell’individuazione delle strategie, ed è così che si sconta ancora una volta la dipendenza del nostro sistema economico dallo sfruttamento delle risorse ambientali, prima tra queste il suolo, che si continua ad impermeabilizzare, arrivando a perderne, solo considerando gli interventi all’interno delle aree considerate urbanizzate, la bellezza di 423.600 mq. Ma ciò che meno ci convince è la stima di crescita di popolazione, ipotizzata per i prossimi 15 anni in modo arbitrario in uno 0,5% annuo. Considerato che tale previsione non è né realistica né desiderabile (si pensi che negli ultimi anni la popolazione mugellana è diminuita costantemente e che le risorse ed i servizi sarebbero messi in ginocchio da un incremento della popolazione di tale portata) è evidente che ogni previsione che si pretende valida perché conseguente a questo assunto, è da considerarsi mal calibrata. Ancora una volta i gruppi consiliari della Sinistra in Mugello si dimostrano l’unica vera opposizione nel merito delle questioni a questo PD, ambientalista solo a parole e legato ad una vecchia concezione dello sviluppo, più quantitativa che qualitativa.
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