Andrea Calò Capogruppo della Rifondazione Comunista in Provincia di Firenze
Monica Sgherri Capogruppo della Federazione della Sinistra-Verdi della Regione Toscana.
Dopo il Governo Monti anche la Regione Toscana dà il via libera alla realizzazione del sottoattraversamento Tav di Firenze e alla nuova stazione Foster. Milioni di tonnellate di rifiuti inquinanti trasformati in materiale buono a riempire l’ex miniera Enel di Santa Barbara a Cavriglia.
Colpevole silenzio delle Provincie di Firenze e Arezzo. Il diritto sanitario e quello ambientale violati per favorire gli interessi di Ferrovie dello Stato, Rfi e Nodavia
A seguito del decreto del Governo che ha modificato le regole in materia di trattamento delle terre di scavo, ignorando tutta la normativa ambientale della comunità Europea, la Regione Toscana ha dato il via libera all’escavazione della galleria e alla realizzazione della nuova stazione dell’alta velocità.
Una decisione grave e irresponsabile che avrà pesanti ripercussioni sul territorio di Firenze, perforato da chilometri di scavi sotterranei, e del Valdarno, interessato dal mostruoso e paradossale “ripristino ambientale” previsto nell’ex miniera Enel di Santa Barbara a Cavriglia.
Dunque milioni di tonnellate di rifiuti inquinanti prodotti dal cantiere per la costruzione del doppio tunnel da sette chilometri del nodo fiorentino dell’Alta velocità ferroviaria diventano anche per la Regione Toscana materiale “buono” per il ripristino ambientale.
Si tratta di 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che usciranno dal sottosuolo di Firenze e che verranno trasportati a Cavriglia per la realizzazione della colline schermo davanti alla centrale di Santa Barbara.
Un vero e proprio regalo a Ferrovie dello Stato, RFI e Nodavia che vedono così eliminati i costi di smaltimento di rifiuti altamente inquinanti. Un film già visto in Mugello con strascichi giudiziari ancora pendenti e profonde ferite sul territorio.
All’irresponsabilità della Regione Toscana sul tema della tutela ambientale e sanitaria si aggiunge il colpevole silenzio della Provincia di Firenze, alla quale era stato espressamente richiesto da Rifondazione Comunista di intervenire contro la forzata accelerazione del Governo sul via libera dei materiali di scavo della Tav, e di bloccare l’avvio dei lavori finche non ci fosse stato il pronunciamento ufficiale della Commissione Ambiente del UE nel merito del Decreto Clini-Monti.