TARI Scarperia -San Piero: ma quanto ci costi?

PRC Borgo San Lorenzo 7 aprile 2017 0
TARI Scarperia -San Piero: ma quanto ci costi?

Tatiana Bertini,  gruppo consiliare LiberaMente a Sinistra

Come gruppo LiberaMente a Sinistra, riteniamo importante spiegare perché abbiamo dato voto contrario al Piano Finanziario per la gestione dei rifiuti e alla TARI nel comune di Scarperia e San Piero.

Il piano finanziario, ha subito un aumento di 200.000 euro per trasporto e smaltimento in discariche regionali di rifiuto indifferenziato, visto l’esaurimento della discarica di Vigiano nel comune di Borgo San Lorenzo prima e della discarica di Montespertoli, sempre gestita da Publiambiente, poi. Come gruppo, abbiamo ritenuto doveroso non avallare il fatto che i cittadini dovessero pagare per scelte politiche sbagliate, scelte che hanno determinato una produzione minore di rifiuto differenziato e, di conseguenza, maggiore di indifferenziato, contribuendo alla saturazione delle discariche sopracitate e conseguente aggravio dei costi sia per trasporto che per smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discariche regionali, alle quali devono aggiungersi le ecotasse dovute per il mancato raggiungimento della percentuale di differenziato imposta. Se avessimo iniziato per tempo una raccolta differenziata spinta, come peraltro già avviene nell’empolese, non saremmo arrivati a questo punto.

L’incremento della spesa per la gestione dei rifiuti per organizzare il servizio di raccolta differenziata spinta, il porta a porta, è prevista in 86.000 euro l’anno come ammortamento per i primi 5-7 anni; niente in confronto a quanto dobbiamo pagare per l’aumento dei costi di smaltimento di indifferenziato in discarica. Nel piano finanziario per la gestione dei rifiuti peraltro viene aggiunto, per aumentarne ulteriormente la quota di ripartizione, il fondo di accantonamento per debiti non esigibili, voce in aumento a causa delle normative sul pareggio di bilancio che costringe oggi a coprire fino al 70% del costo del servizio.

La percentuale di tributo non riscosso poi, si attesta intorno al 18/20%, ed è da attribuirsi in maggior parte alle aziende. Questa percentuale viene suddivisa nel tributo di tutte le utenze. Alle aziende poi vengono date riduzioni sulla tariffa finanziate, per 15.000 euro, attraverso la fiscalità generale comunale. Ci chiediamo allora, per quale motivo non sia stato possibile dare anche un’agevolazione a tutti gli utenti attraverso la costituzione di una spesa in bilancio, così come già fatto anche da un altro comune del nostro territorio, per non far ricadere sui cittadini tutto il maggior costo di gestione dovuto ad una politica sbagliata?

Attraverso una raccolta differenziata spinta, i rifiuti differenziati, sempre più di qualità, diventano risorse importanti disponibili per il riciclo. Questo però non è sufficiente; in un’ottica di sviluppo sostenibile e di economicità di scelte, diventa indispensabile la minor produzione di rifiuti sia attraverso la diminuzione di imballaggi, che attraverso il riutilizzo dei prodotti. Ma tutto questo non basta; occorre anche rivedere tutto il nostro sistema consumistico, basato solo su produzione e consumo, sistema che sempre più stà mostrando tutte le sue falle.

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