pubblichiamo un comunicato del CoordinamentoDifesa194
Chiusura servizio IVG a Borgo: il 3 luglio la decisione definitiva. Intanto, già operativo il trasferimento della ginecologa in convenzione e praticamente chiuso l’ambulatorio dedicato all’accettazione. Il coordinamentodifesa194 si oppone fermamente ad una logica che antepone mere motivazioni aziendalistiche al diritto delle donne a veder garantita l’applicazione della 194 sul territorio.
Lunedì 17 giugno, presso l’ospedale di Borgo si è tenuto il previsto incontro tra i vertici aziendali dell’ASL 10 e il coordinamentodifesa194 che nel giro di pochi giorni dalla sua nascita ha visto l’adesione di più di 350 cittadini e oltre 20 tra organizzazioni politiche e associazioni .
All’incontro ha partecipato una delegazione del coordinamento con i Consiglieri PRC di Scarperia e San Piero a Sieve, la Presidente del Consiglio Comunale di Borgo San Lorenzo di SEL, un rappresentante del M5S di Borgo San Lorenzo, l’associazione delle donne “Libere Tutte – di Firenze” e il Laboratorio per la laicità, rappresentanti di Rifondazione Comunista e dei Verdi regionali, semplici cittadini. Per l’Azienda Sanitaria di Firenze erano presenti il Direttore Generale, Paolo Morello, il Direttore dello IOT, Marco Pezzati, la Direttrice Sanitaria dell’ospedale di Borgo San Lorenzo, Tiziana Faraoni e altri dirigenti medici.
Nel corso della riunione le/i rappresentanti del coordinamento hanno ribadito al Direttore Generale, Morello, le ragioni della necessità del mantenimento del servizio IVG a Borgo e hanno ribattuto punto su punto alle motivazioni dei vertici aziendali che hanno molto insistito sull’accentramento allo IOT per esigenze di maggiore qualificazione del servizio. Uno dei motivi della qualificazione del servizio sta nel numero di ginecologi a disposizione della struttura che, dalle parole del dr. Marco Pezzati, vedrebbe lo IOT avere un maggior numero disponibile alla qualità e sicurezza del servizio: sono 5 infatti allo IOT, mentre a Borgo San Lorenzo ce ne sarebbe 1. A questo si è controbattuto che i ginecologi dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo non sono 1 ma 9. Il problema è che 8 sono obiettori di coscienza mentre allo IOT l’obiettore è 1. Un’intera struttura è ostaggio degli obiettori tanto da far trasferire un servizio? Inoltre si è ribadito che non ci può essere qualificazione senza la garanzia di accesso al servizio medesimo ma, anzi, ci sono notevoli difficoltà a causa dello spostamento su Firenze (con grossi problemi di mobilità e di viabilità), e, soprattutto a causa di un percorso (allo IOT) che è un vero è proprio percorso ad ostacoli ostacoli a quattro tappe: un giorno solo per prendere il numerino (dalle ore 7:30 alle 8:30), un giorno per il percorso ambulatoriale, un giorno per l’intervento , un giorno infine per la visita di controllo, tappe che finirebbero per rendere estremamente difficoltoso l’accesso e dunque verrebbe a mancare la garanzia piena del diritto all’IVG ledendone il non ultimo diritto alla privacy, costringendo la donna a giustificazioni in famiglia o sul luogo di lavoro.
Inoltre, la scelta aziendale dell’accentramento del servizio non può in nessun caso avvenire a scapito di un servizio territoriale che, attraverso una forte integrazione con i servizi consultoriali,dà risposte certe e con buon esito, con una presa in carico complessiva della donna.
Così, come è stato sottolineato, si ha la negazione, con tale decisione, della libertà di scelta delle donne del Mugello. Se 88 interruzioni l’anno, 88 donne che si sono rivolte al presidio ospedaliero del Mugello, per l’azienda, rappresentano un numero esiguo per giustificare il costo del suo mantenimento, ricordiamo alla dirigenza dell’Asl 10 che stiamo parlando di persone, di servizi sanitari e di salute delle donne, ma, soprattutto, della garanzia di un diritto sancito da una legge dello Stato la cui piena applicazione porta per sua natura alla diminuzione degli interventi. Dunque per paradosso la diminuzione del numero è un successo della struttura.
Al termine dell’incontro il Direttore della Asf 10 ha concesso, a quanto detto, di sospendere la chiusura del servizio fino al prossimo 3 luglio, quando ci sarà l’incontro sul riassetto dei servizi ospedalieri, tra i Sindaci del Mugello e la Direzione dell’ASF.
Il coordinamento vigila sulla effettiva sospensione della chiusura del servizio così come concesso, continua la lotta e sarà presente con un nuovo presidio all’incontro del prossimo 3 luglio e rivolge, sin da ora, un forte invito agli amministratori locali, affinché in quell’occasione ci sia una loro espressione chiara sul mantenimento del servizio e, gli stessi, si facciano portavoce dei bisogni delle loro comunità e del diritto delle donne del territorio all’IVG, difendendo un servizio territoriale importante e chiedendone, semmai, una maggiore qualificazione e riprogrammazione su tecnologie meno invasive come l’aborto farmacologico (RU 486), come avviene oramai in molti presidi ospedalieri toscani.
In questi giorni i consigli comunali del Mugello si stanno esprimendo sugli ordini del giorno per mantenere il servizio IVG presso l’Ospedale di Borgo S.Lorenzo predisposti dalle forze politiche locali, a partire dai Consiglieri PRC, SEL, PD, ma anche da altre forze politiche che hanno sottoscritto e sostengono l’iniziativa nei vari comuni. Il Consiglio Comunale di Borgo nella seduta del 15 giugno ha già approvato all’unanimità l’odg proposto da PD, PSI, SEL così come il Consiglio Comunale di Barberino M.llo nella seduta del 17 giugno con un solo contrario e un astenuto . Sempre nei prossimi giorni, infine, la vicenda della chiusura del servizio IVG di Borgo San Lorenzo avrà un suo seguito in Consiglio Regionale, mentre, sempre ieri, il Consiglio provinciale di Firenze si è già espresso a maggioranza per il mantenimento del servizio nel territorio.