Direttivo PRC di Borgo San Lorenzo
Quando si riflette sulle possibili modalità di gestione della società si cerca inevitabilmente di rifarsi ad un modello che si rifaccia alla democrazia.
Con il passare del tempo ed in particolar modo negli ultimi decenni la democrazia è divenuta uno dei valori fondanti della nostra vita in quanto garante di una potenzialità che può rendere tutti gli individui uguali e liberi di assumersi delle responsabilità.
Recentemente c’è stato uno sconvolgimento dei valori e dei principi che ci hanno portato a vivere questa società. La democrazia viene usata per la maggior parte delle volte da chi detiene la possibilità di governare per fare i propri interessi che non sempre rispecchiano la volontà di quel gruppo di persone che li hanno portati ad avere la possibilità di decidere.
Possiamo osservare questo fenomeno anche nel nostro comune di Borgo San Lorenzo dove una amministrazione si trova a guidare una carrozza guidata da cavalli senza briglie e senza cavaliere, senza un progetto politico dove il caso fa da guida nella maggior parte delle situazioni.
Dopo il caso del recente giugno riguardo alla Fiera Agricola dove l’amministrazione sposta il Ristorante della fiera presso la propria sede di partito ed organizzando una insolita festa della birra e violando quindi, senza pudore, il regolamento sulle sagre e feste che proprio loro avevano voluto. Dopo tutto questo nello scorso fine settimana si è verificato un altro esempio di incapacità di gestire il bene pubblico.
La Pro Loco di Borgo San Lorenzo con il patrocinio del Comune di Borgo San Lorenzo organizza la seconda edizione delle Vie del Gusto, rassegna eno-gastronomica che vede l’occasione per conoscere e provare specialità e tipicità del nostro territorio.
Nel programma di questa iniziativa spunta una anomala iniziativa promossa e patrocinata dal Comune di Borgo San Lorenzo, ovvero la presentazione dell’ultimo libro di Veltroni. I meno sospettosi si aspettano che lo scrittore mancato ci delizi con una raccolta di ricette e tipicità o comunque esponendo un testo che sia legato alla piacevole rassegna gastronomica.
Se si osserva il manifesto dell’iniziativa possiamo notare che Veltroni non ci parlerà della ricetta della pajata o dell’agnello dello scottadito ma di ben altre cose.
Questa cosa ha suscitato non poca indignazione tra chi ha notato i manifesti e spontanee sono sorte delle domande.
Per quale motivo Veltroni si trova a presentare un libro in un contesto non consono?
Per quale assurdo ragione il Comune borghigiano dovrebbe patrocinare una iniziativa di un iscritto, deputato nonché ex-segretario del partito da cui è amministrato?
Sarebbe stato altrettanto adeguato se al posto di Veltroni ci fosse stato Berlusconi o Ferrero?
In virtù di queste considerazioni e di quanto detto prima vorremo capire quale sia di fatto il significato di democrazia di chi ha autorizzato tale evento. A nostro avviso ci è sembrato che la democrazia, in questo caso come in altri, sia l’occasione per fare come gli pare e sfruttare il potere per portare avanti i soliti interessi.
Il nostro partito ha una posizione totalmente differente rispetto a questa giunta. Pensiamo che sia opportuno valutare in maniera migliore le iniziative presenti sul territorio comunale, cercando di integrarle ed evitare così spiacevoli sovrapposizioni, riducendo al minimo la dispersione degli interessati, ad esempio come è avvenuto tra le Vie del Gusto e la fondamentale Festa della Liberazione che si tiene oramai da 68 anni.
Non pretendiamo nessun tipo di risposta a questo comunicato perché pensiamo che ci voglia ben poca coscienza per capire l’inopportunità dell’ennesima mossa di questa amministrazione troppo impegnata a parcheggiare camper di candidati alle primarie in doppia fila, consci che questa iniziativa poteva svolgersi in un’altra data e casomai in quella bella e accogliente sede di partito.