Enrico Carpini Matteo Giovannini, consiglieri comunali PRC Barberino M.llo
Renzi vuol portare a casa un altro punto per la sua immagine: inaugurare la Variante di Valico entro Natale. I lavori vanno di corsa e si dubita che un asfalto fatto d’inverno possa arrivare a primavera. Si sa che sotto le feste si vogliono solo le buone notizie e una strada nuova, forte e bella è un bel regalo per gli italiani, fosse anche come una pista dei bambini che si rompe alla Befana. Conta la magia, l’avercela fatta, anche dopo anni di ritardo e raddoppio dei costi, anche dopo un processo aperto -ma a rischio prescrizione- che vede coinvolti cinquanta indagati.
Non staremo qua a ribadire alcuni dubbi sull’opera: la variante di valico ha trovato l’appoggio di quasi tutti. Un’opera di interesse nazionale, necessaria a aprire e allargare l’arteria fra Nord e Sud, pena un corpo morto. Ripensare a tutto il sistema dei trasporti merce e cittadini appare ogni volta faticoso. Aumentiamo lo spazio per far passare auto, tir e inquinamento e poi facciamo una conferenza sul clima per dirci quanto siamo stupidi e quanto non riusciamo a cambiare. No, rimaniamo solo sulla variante di valico. Andava fatta e siamo alla fine.
Da sempre, in consiglio comunale, abbiamo dunque vigilato che perlomeno, pur con le nostre contrarietà, si facessero le cose seguendo le regole. Che perlomeno le cose andassero bene si era tutti d’accordo, no? Abbiamo fatto ordini del giorno, interrogazioni, esposti in procura, mostre fotografiche, per anni. Se si inaugura un’opera, tutto il resto starà a posto?
Come nostra abitudine, abbiamo fatto un giro sul territorio. I famosi “rimodellamenti ambientali” adesso saranno luoghi bellissimi, no?
Questo è Fienile, la collina di frutti che necessitava assolutamente prima di un ripristino, poi di un rimodellamento ambientale e si è alzata di terre, calce e pvc. È sovradimensionata? Doveva andarci più terra? È così che deve apparire un rimodellamento ambientale?
Questo “deposito temporaneo di materiale di scavo” – dicitura che non esiste per la normativa- è al Toso. C’era un impianto di depurazione fino a due anni fa e adesso non c’è più neppure quello. Hanno provato a coprire questa montagna con teli, ma si sono sciupati col tempo. Il temporaneo, nel frattempo dura e senza tutele. Di questo chi se ne occupa?
Cosa dire dell’Acquatesa, Buttoli, Bollone, Poggiolino?
Questo invece, che abbiamo trovato nella terra sotto il pilone dove morirono precipitando dalla piattaforma dove stavano lavorando i tre operai nell’ottobre 2008 e per cui c’è un processo in corso, è un materiale che serve per gli scavi in galleria, contiene fibra di vetro, dovrebbe stare nei rifiuti.
Molti saranno lì a omaggiare Renzi e fare iniezioni di ottimismo sul futuro. Noi vorremmo delle risposte. Ma perché se si inaugura la Variante di Valico i lavori di sistemazione del territorio usato appunto per la sua realizzazione non sono completati? L’Amministrazione non interviene? Non lo richiede? Il Sottosegretario al ministero dei trasporti e infrastrutture Nencini, cittadino Barberinese, che dice? E le opere compensative poi? Tutte le opere sul territorio che dovevano “compensare” il peso dei lavori sul territorio? Molte incomplete e proprio su queste abbiamo letto la lettera di Gian Piero Luchi, ex sindaco di Barberino di Mugello, indirizzata a Matteo Renzi, Riccardo Nencini, Giovanni Castellucci (amministratore delegato di Autostrade Spa) e Giampiero Mongatti, attuale sindaco. Si dichiara cittadino comune, ma chiede conto delle opere non ancora realizzate. Come mai lo fa adesso? Perchè uno che ha fatto parte delle istituzioni così tanto tempo, non coinvolge la politica e i suoi canali, ma si affida a una lettera personale da pubblicare sui giornali? Eppure vi è una giunta PD e PSI passata, una giunta PD e PSI presente. Com’è che quando sollevavamo noi gli stessi quesiti ci veniva risposto che eravamo solo rompiscatole? Oggi, perchè non è la giunta di Mongatti a fare tali richieste a Autostrade Spa, magari coinvolgendo il consiglio comunale? Quali risultati vede Barberino di Mugello dopo oltre un decennio di lavori?
Si può stappare la bottiglia. Si brinda al progresso e alle cose fatte con sempre al centro il bene comune o alle sue varianti e rimodellamenti.
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